BUELL 1200 CYCLONE



La storia della mia moto ma soprattutto un elogio a chi l'ha creata...Erik Buell...lui, il mitico Erik Buell è "arrivato" dove solo i grandi marchi arrivano. Ingegnere Harley-Davidson propone alla grande casa di Milwaky una moto da sparo che viene subito bocciata. Ma a lui poco importa e con grande coraggio divorzia da Harley-Davidson e si mette in proprio, si crea un telaio e una ciclistica un po così, compera i motori dall' Harley-Davidson che però prima di essere montati andranno "vitaminizzati". Da qui nasce BUELL: moto da strada e cuore Harley-davidson. Una moto con la cinghia e non la catena (come d'altronde da sempre su tutte le harley), nuova ma con un cuore che ha fatto storia. Minimalista in tutto, nelle sovrastrutture, nei colori, nelle grafiche e un suono inconfondibile che nessuno è mai riuscito a copiare. Poche le moto prodotte ma grande il successo e positiva la risposta del pubblico che vedeva in questa moto una moto diversa ed è a questo punto che Harley-Davidson, fiutato odore di successo, compera quote della Buell American Motorcycle fino ad arrivare oggi al 98%, mossa per poterla distribuire alla grande nel resto del mondo. Oggi, a distanza di parecchi anni, le moto giapponesi adottano soluzioni tecniche che Erik già montava sulle novelle Buell come l'ammortizzatore e lo scarico al di sotto della moto per un bilanciamento del peso ideale se non teoricamente perfetto.

Inutile nascondere che come tutte le Harley-davidson del passato di problemi non ne mancavano ma cosa si doveva pretendere per una moto nata da 1 sola grande persona che con coraggio si è fatta strada nel mondo dei grandi numeri. Chi comperava una S1 o una M2 sapeva che non stava comperando una Japponese e la amava per quello che era, un motore da 1200 cc che ti bussava sotto la sella e con una potenza di tutto rispetto sembrava quasi staccasse al suo passaggio i tombini dalla strada. Un mostro su 2 ruote che ha creato miti e leggende, una moto da trasformare quasi come una mini 4WD, infatti la maggior parte dei proprietari mai l'ha lasciata originale rendendole uniche e mai uguali l'una all'altra. Anch'io ho resistito ben poco... la mia era una Buell M2 codastretta che dopo vari passaggi è diventata una vera e propria show-bike pubblicata anche su riviste come MOTO HI-POWER.

"Se la senti arrivare da lontano la aspetti e quando arriva li davanti a te non puoi far altro che ammirarla in tutto il suo splendore, piccola, compatta, aggressiva e senza fronzoli, motore in bella vista e un vestito da vera purosangue americana che urla tutti i 1200 cc che ha dentro."

IN ORIGINE:
Era una Buell M2 Cyclone del '98 rossa tutta originale, usata con pochissimi chilometri e ancora i pelini sulle gomme, praticamente nuova.



LA TRASFORMAZIONE:
Gli interventi al motore non sono stati radicali se non un bello scaricozzo aperto Supertapp per far sentire tutta la sua voce e un bel filtro aria tipo S&S per farla respirae meglio. Per quanto riguarda la ciclistica invece la cosa si fa un più interessante: taglio del telaietto posteriore per accorciare la lunghezza della moto e far spazio a un codino corto in vetroresina con sella quasi monoposto + forcella a steli rovesciati + portatarga + parafango ant. sportivo + freni maggiorati + specchi piccoli + manopole fluorescenti (da 2,00 euro !!! nel cesto delle superoccasioni). Il lavoro è stato eseguito ad opera d'arte dal mio amico Andrea, capo officina del concessionario ufficiale House of Harley





LA COLORAZIONE:
Un bel vestito per questa bellissima americana marchiato SPT in stile Nascar eseguita dai bravissimi ragazzi della Kask Design che hanno saputo interpretare a pieno la filosofia Buell utilizzando colori speciali americani della House of Kolor come cangianti, perlati, fluorescenti, kamilion ed altri. Non è stato trascurato il minimo dettaglio, dal telaio bicolore dove la grafica continua poi sulle sovrastrutture, ai cerchi bi-colore fino al motore tutto nero goffrato.




DA "STAR" SUI GIORNALI:
L'articolo di 4 pagine su Moto Hi-Power di luglio 2006 realizzato da Filippo Bocca. Il servizio fotografico è stato fatto all'interno della mitica palestra Boxe Ursus di Milano.





Una moto che mi ha dato tanto e che sarà difficile dimenticare.

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